Infiammazione – Ricerca e Igiene Naturale, visione analoga


infiammazioneTra le principali cause di malattia che la medicina ufficiale riconosce da tempo troviamo il tabacco, l'alcool, l'obesità, l'esposizione all'amianto, ecc., in particolare relativamente all'insorgenza dei tumori, ma non solo.

Da poco, come sentenzia un recente rapporto OMS, basato su un'analisi di 20 studi prodotti dal 2004 al 2015 da parte dell'International Agency for Research on Cancer (1), si è aggiunto anche il consumo di carni rosse lavorate…

L'uso di tabacco, di alcol, l'esposizione a determinati inquinanti ambientali e un'alimentazione errata sono, quindi, comportamenti insalubri indiscutibilmente riconosciuti, che possono essere, tuttavia, drasticamente modificati, attraverso un'adeguata informazione e con la ferma volontà di preservare o ritrovare la propria salute.

La medicina allopatica, in genere, ricerca le cause delle malattie in questo o quel fattore scatenante, in questo o quel carcinogeno, di solito al di fuori dell'individuo. La corrente olistica, invece, cerca sia cause esterne che interne, assunte dall'esterno e/o dovute a sostanze prodotte da noi stessi, dal nostro modo di pensare e di affrontare la vita.

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L'Igiene Naturale, dal canto suo, riconosce un'escalation di sette stadi della malattia, dovuti tutti alla presenza nel corpo di tossiemia, o accumulo di tossine. Queste tossine possono arrivare dall'esterno, oppure possono essere prodotte da noi stessi, anche come conseguenza di ansia e stress. Formulati da John Tilden quasi un secolo fa (2), i sette stadi sono questi:

  • snervamento – riduzione dell'energia nervosa che compromette un corretto mantenimento dell'organismo

  • tossiemia – accumulo nel corpo di tossine che iniziano a saturare il sangue, la linfa e le cellule

  • irritazione – il corpo entra in uno stato di irritazione a causa della natura tossica delle sostanze accumulate nel sangue

  • infiammazione – processo degenerativo conseguente alla tossiemia e all'irritazione

  • ulcerazione – degenerazione che genera un canale di uscita per eliminare i veleni accumulati

  • indurimento – ispessimento di tessuto cicatriziale, risultato di una infiammazione cronica di lunga durata con attacchi sporadici di infiammazione acuta

  • fungosità – condizioni dell'organismo deteriorate con ipossia, le cellule possono continuare a vivere solo attraverso processi anaerobici (che corrisponde alla situazione in cui viene diagnosticato il cancro).

Il tumore sarebbe, quindi, l'ultimo stadio della condizione di malattia, nel quale le cellule cercano disperatamente di sopravvivere, malgrado tutto.

Ricordo, inoltre, che, secondo l'Igiene Naturale, per restare o tornare in salute è necessario adottare uno stile di vita sano, che oltre l'alimentazione adeguata e naturale, prevede anche una certa dose di movimento fisico, preferibilmente all'aria aperta, una sufficiente esposizione al sole e di preservare la rilassatezza e la tranquillità.

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La ricerca, in questi ultimi anni, sta giungendo a conclusioni analoghe a quelle dell'Igiene Naturale, riconoscendo l'infiammazione come minimo comune denominatore tra le varie patologie di carattere cronico-degenerativo, tra le quali sono annoverati anche i tumori.

Con l'avvicendarsi degli studi, si è andata sempre più delineando l'importanza metabolica di un tipo di infiammazione cronica di basso grado o silente, come talvolta definita nel mondo scientifico. L'infiammazione di basso grado è insidiosa e produce danni subdoli e continui, che portano progressivamente ad una degenerazione dei tessuti e delle funzionalità biochimiche dell'organismo, nonché ad un accumulo di prodotti di scarto metabolico che non riescono ad abbandonare il corpo.

I fattori che contribuiscono all'instaurarsi di questa condizione, peraltro oggi estremamente diffusa, sono vari e tra essi assumono particolare importanza lo stress ossidativo, l'obesità viscerale, l'eccesso/difetto di particolari nutrienti e il sovraccarico calorico.

In uno studio italiano del 2014, intitolato “Dieta, infiammazione e malattie metaboliche(3), si rileva che nel mondo scientifico il tessuto adiposo non viene più considerato mero spazio di deposito, bensì come un vero e proprio organo endocrino, che riveste un ruolo importante nell'organismo, specialmente per quanto riguarda l'equilibrio ormonale.

Lo strato adiposo, in particolare quello addominale, influisce sullo stato infiammatorio attraverso la richiesta di insulina e la sua relativa funzionalità (che si altera sempre di più instaurando un circolo vizioso ingravescente verso l'insulino-resistenza), nello stesso tempo le adipochine e altre citochine pro-infiammatorie come, ad esempio, l'interleuchina-6 (IL-6) e l'interleuchina-8 (IL-8), creano uno stato di disfunzione endoteliale dovuto a stress di tipo ossidativo (riduzione di ossido nitrico – NO – ed aumento delle specie reattive dell'ossigeno – ROS).

Quando la cellula supera un certo volume l'adipocita va in ipossia (i capillari non riescono ad adeguarsi alla velocità di crescita del tessuto e non lo riforniscono adeguatamente di ossigeno), fenomeno che genera intorno alle cellule un infiltrato infiammatorio di macrofagi, con un cambiamento fenotipico (shift) da una condizione anti-infiammatoria ad una pro-infiammatoria. Questa è una condizione altamente insalubre che determina un'ulteriore alterazione di tipo metabolico e che peggiora l'insulino-resistenza, fino all'instaurarsi della vera e propria sindrome metabolica che apre la strada alle più disparate patologie.

sindrome metabolica

Lo stesso studio rileva come il corpo risulti molto più efficiente nell'accumulare energia che nel dissiparla, per cui l'alimentazione occidentale attuale, ricca di calorie dense, lo mette in difficoltà, arrivando a generare addirittura uno stress a livello del reticolo endoplasmatico all'interno della cellula, con coinvolgimento di cellule immunocompetenti, che porta alla cronicizzazione dello stato infiammatorio.

Da questo stato infiammatorio persistente, si sviluppano, poi, le varie patologie così come vengono definite dalla medicina ufficiale, in un crescendo di gravità del tutto analogo a quello prospettato dall'Igiene Naturale.

Apportare semplici cambiamenti alla dieta e allo stile di vita può contribuire ad ottenere vantaggi di salute notevoli. Nell'articolo “Stile di vita, alimentazione vegetale e patologie del benessere” puoi trovare una descrizione dettagliata dei rapporti tra alimentazione e malattia. Mentre nell'articolo “Adeguatezza nutrizionale dell'alimentazione a base vegetale” puoi leggere di come sia facile trovare tutti i nutrienti fondamentali tra gli alimenti di origine vegetale.

Se sei tentato di passare ad un'alimentazione vegana ma non sai come fare, in questo articolo puoi trovare delle facili sostituzioni iniziali, che puoi completare con quest'altro articolo per arrivare a non inserire più niente di derivazione animale nella tua dieta. Si può mangiare esclusivamente su base vegetale mantenendo il gusto e la varietà dell'alimentazione, ma ricordati di inserire abbastanza crudo nella tua dieta. A partire dal 70% di crudo, rispetto alle calorie introdotte giornalmente, si possono ottenere dei vantaggi di salute davvero straordinari, che potrai incrementare quando vorrai, aumentando ancora questa percentuale con naturalezza e senza forzature.

Articolo di Megliocrudo.it: citazioni del testo possono essere fatte liberamente solo se si indica chiaramente che l'autore è megliocrudo.it e si inserisce un link che rimandi al contenuto originale su questo sito. Non è permessa la copia di interi articoli; per citazione si intende un estratto dal testo che non superi il 40% del medesimo.

Riferimenti:

(1) Bouvard V., Loomis D., Guyton K.Z, Gross Y., El Ghissassi F., Bembrahim Tallaa L., Guha N., Mattock H., Straiff K., on behalf of the International Agency for Research on Cancer Monograph Working Group, 2015, Carcinogenicity of consumption of red and processed meat, The Lancet Oncology, 16-16, 1599–1600.

(2) John Henry Tilden, Toxemia explained, Denver, Colorado, 1935.

(3) Pinto A., Toselli L., Gavarini G., Merola G., Ienca R., Stefano D.D., Giusti A.M., Balzo V. del, Donini L.M., Lenzi A., 2014. Dieta, infiammazione e malattie metaboliche. L’Endocrinologo 15, 16–21.

Altre prospettive da cui guardare a quello sfaccettato universo che è lo stato definito “di malattia”

Thorwald Dethlefsen
Il valore e il messaggio
della malattia
Edizioni Mediterranee

Arnold Ehret
Un approccio naturale
alla salute
Età dell’Acquario Edizioni

Ryke Geerd Hamer
Breve introduzione
alla Nuova Medicina Germanica
Amici di Dirk Editore

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