La transizione – primi passi verso un’alimentazione migliore (parte seconda)


sostituzioniart2Dopo aver scritto, nella prima parte di questo articolo sulla transizione, come sostituire efficacemente carne, latte, uova e burro, continuamo l'elenco delle possibili alternative alimentari che possano portare più salubrità al nostro stile alimentare.

Uno dei preparati più insidiosi, il cui utilizzo risulta difficile abbandonare, per chi ne ha l'abitudine, è il dado da brodo. Diciamoci la verità: se lo si usa spesso e in maniera continuativa, pensare di farne a meno risulta un po' ostico! Questo è il primo indice di “dipendenza”… esattamente la stessa di cui si parla a proposito delle varie droghe. Il dado da brodo è, infatti, solitamente pieno di sale e glutammato monosodico, due additivi che alterano il gusto, rendendoci dipendenti dalla loro presenza e causando, inoltre, enormi danni alla nostra salute.

Una prima scelta oculata potrebbe essere quella di prendere dado senza glutammato (comunque molto ricco di sale e non esente da altre sostanze nocive), ma in seguito bisognerebbe sostituirlo completamente.
Un'altra possibilità ci arriva dalle salse di soia, shoyu e tamari. Anch'esse sono ricche di sale, ma la metodologia produttiva fa sì che, allo stesso tempo, siano anche nutrienti e non contengano particolari elementi dannosi. Lo shoyu contiene glutine, mentre il tamari no, quindi quest'ultimo può essere utilizzato anche dalle persone affette da celiachia.
Nella fase di transizione, per i cibi cotti, è ancora più salutare utilizzare il dado crudo fatto in casa (puoi trovarne la ricetta sul libro Meglio Crudo), formato dagli stessi ingredienti del brodo vegetale (meno l'acqua) tritati ed addizionati con una quantità di sale a seconda dei gusti personali, sempre piuttosto inferiore alla quantità del dado confezionato.

In quest'ultimo caso, anche per quanto riguarda il sale stesso è possibile fare delle scelte di maggior salubrità: piuttosto che quello bianco e raffinato, privato della componente minerale, possiamo scegliere quello integrale marino, oppure sali particolari come quello rosa dell'Himalaya.
Nell'alimentazione cruda si fa un utilizzo molto parco di sale e spesso i crudisti non lo utilizzano per niente.

Dal salato passiamo al dolce, cioè al famigerato zucchero bianco, notoriamente apportatore di calorie vuote. In prima battuta si può sostituire con il corrispettivo integrale, ma quest'ultimo è sempre più mascherato (c'è chi arriva a tostare lo zucchero bianco e venderlo come integrale) e comunque parzialmente processato a sua volta. Meglio sostituirlo completamente con altri preparati, come lo sciroppo d'acero o il succo d'agave. Ancora più salutare è la scelta di frutti naturalmente dolci, come i datteri, molto utilizzati dai crudisti, ma preziosi anche per la preparazione di dolci cotti, oppure la stevia, pianta dalle foglie molto dolci, che ha però un retrogusto di liquirizia. Attenzione alle preparazioni commerciali a base di stevia, della pianta conservano solo lo steviolo e in compenso sono addizionate di componenti decisamente poco salutari. Assolutamente meglio coltivare da sé una pianta di stevia, farla seccare, macinarla ed utilizzarla direttamente. Ottima per i diabetici perché non altera la glicemia.

Al posto del pane bianco, fatto con farine raffinate, private del germe e delle migliori caratteristiche nutrizionali dei cereali, ottenute spesso da grano irradiato contenente più glutine, meglio consumare pane integrale fatto con grani antichi, se possibile lievitato con pasta madre e un lungo periodo di fermentazione.
Invece della solita pasta che, per quanto venduta in una grande varietà di formati e dimensioni, resta sempre un alimento morto (infatti dura mesi e mesi sugli scaffali dei supermercati e, una volta acquistata, anche a casa nostra), meglio consumare i cereali direttamente in chicco (orzo, farro, avena, frumento), magari privilegiando quelli senza glutine (riso, mais, miglio) e, soprattutto, gli pseudocereali (grano saraceno, quinoa, amaranto) che hanno un profilo amminoacidico completo (il grano saraceno ha un Indice Chimico pari a 100, che sta a significare che contiene proteine ad alto valore biologico), quindi sono un'ottima fonte di proteine, ma anche di fibre, minerali e vitamine del gruppo B.
Per usufruire al massimo dei nutrienti, i crudisti li fanno germogliare, consumandoli in insalate, primi piatti, oppure confezionando crackers, polpette o pane esseno, essiccati ad una temperatura inferiore ai 42°C.

Per finire, una sostituzione facile facile, ma molto benefica: quando ti viene quel languore tra un pasto e l'altro, quella sottile voglia di dolce… piuttosto che una caramella (o un Ferrero Rocher), mangia della frutta! Ci sono tipi di frutta molto versatili, che si prestano bene ad essere lavati e mangiati a morsi, dovunque ci troviamo. Abituiamoci a portare sempre con noi qualche frutto! Ogni cellula del nostro corpo ringrazierà e, dopo un po' di tempo, potremo sperimentare la sorpresa di non sentire più quella “smania”, sintomo di dipendenza. Enjoy!

Per approfondire:
Mangiar Sano e Naturale – Michele Riefoli
Alimentazione Naturale – Valdo Vaccaro
Il sistema di guarigione della dieta senza muco – Arnold Ehret
 

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