Mangiare vegan e crudista a Parigi – Reportage di turismo alternativo – parte seconda


linodivinciNella prima parte ti ho raccontato come ho passato la prima giornata del mio recente viaggio a Parigi. Al momento della prenotazione, avevo chiesto di poter trovare della frutta fresca per colazione, invece, una volta arrivati, ho scoperto che l'unica opportunità di petit déjeuner in albergo (per 3,50€) era costituita da un bollitore decisamente in cattive condizioni in ogni camera, dai filtri con il the da chiedere alla reception la sera prima, qualche bustina di zucchero raffinato e due “mug” che avevano più o meno lo stesso dubbio aspetto del bollitore.
Per farla breve, il sabato mattina la frutta che mi ero portata appresso per il viaggio mi ha letteralmente salvato: due grosse mele ed una banana sono state una colazione gustosissima e saziante. Avevo già intenzione di visitare un bel mercato di frutta e verdura e, vista la mala parata della colazione, questa è stata la prima meta imprescindibile del sabato mattina.

Mercato Place d'AligreQuello immortalato nella foto a fianco è il mercato di Place d'Aligre, dove ho potuto comprare diversi chili di frutta mista da agricoltura biologica a prezzi non bassi ma decisamente accessibili. Si tratta di un mercato stabile che espone tutte le mattine dei giorni infrasettimanali. Alla domenica, invece, ecco che spuntano nei diversi rioni i mercatini (in realtà sono ben lunghi!) ambulanti, con grande abbondanza di frutta e verdura (oltre che di carne, pesce, dolci, piatti pronti etnici, ecc., ma a noi non interessa).
mercato domenicaleNe porto due esempi che sono quello del Boulevard Richard Lenoir (fermata Bastille) e quello del Boulevard Auguste Blanqui (fermata Place d'Italie).
Avocado a profusione come se piovesse, mango maturi via aerea a 6 euro al chilo (io a Cagliari li trovo a 6 euro ed oltre l'uno!), fragole, lamponi, mirtilli, spinaci, agretti, enormi carciofi senza spine… ed ancora pomodori e zucchine (entrambi anche gialli!)… “carriolate” di frutta e verdura perfettamente ed amorosamente allineate.
Vicino al mercato di Place d'Aligre, dietro alle bancarelle, abbiamo trovato un locale turco dove abbiamo potuto dissetarci con un estratto di pera-mela-arancia. Quattro euro per 300 ml di succo, ma servizio puntuale e cortese.

cafèPer pranzo, ci siamo trasferiti nella zona dei giardini del Luxembourg… avevamo una missione da compiere nel pomeriggio e da lì ci saremmo potuti muovere a piedi con facilità. Pensavamo fosse un buon punto per trovare un ristorantino vegan, invece Happy Cow non è stata di aiuto. Desolati, abbiamo sbirciato nel menù di uno dei tanti bar-tabacchi del circondario ed abbiamo scovato una salade vegetarienne non solo perfettamente vegan, ma anche completa e gustosa: lattuga, carote, mais, fagiolini e noci. Mi sono dimenticata di far presente che non volevo la vinaigrette e quindi l'ho consumata così come me l'hanno portata, un po' curiosa di verificare le eventuali ripercussioni sul mio stomaco, ora che non soffro più di gastrite. Era davvero fresca e particolarmente abbondante ed anche se alla fine il gusto acidulo della vinaigrette mi aveva un po' annoiato, non ho avuto alcun effetto indesiderato.

SegnalibroNel dopo pranzo ci siamo recati al Louvre, ma non ad ammirare le immense sale piene di capolavori, bensì a caccia di un segnalibro espressamente desiderato dalla mia amica Laura e teoricamente presente in uno dei negozi di souvenir della galleria annessa al prestigioso museo. Cercavamo un marque-page a forma di piede e, francamente, tutti immaginavamo una striscia di carta con quella sagoma. Laura è l'amica che ha percorso diversi chilometri sul Cammino di Santiago e si sente profondamente legata a questo oggetto per lei simbolico, in quanto pellegrina, oltre che amante della lettura.
Abbiamo chiesto a tutti i negozi di oggettistica della galleria, anche a quelli più improbabili, ottenendo come risposta solo facce stupite e proposte alternative. Avevamo quasi "gettato la spugna", quando abbiamo intravisto l'ultimo negozio che, guarda “caso”, era proprio una cartolibreria.
Chiesto del segnalibro, finalmente ci siamo sentiti rispondere “Oui” e quello della foto è ciò che abbiamo trovato. Una delle missioni del viaggio era compiuta!

59ruederivoliPasseggiando per Rue de Rivoli siamo capitati davanti ad un palazzo tutto decorato, interamente occupato da artisti, precisamente al numero 59. Piacevolmente sorpresi, siamo entrati a curiosare. Ogni piano ed ogni angolo delle stanze era occupato da dipinti, disegni, statue, composizioni strambe… sembrava di essere entrati improvvisamente in un altro mondo, fatto di forme, colori, emozioni, disordine, personaggi hippy con lo sguardo trasognato, misti ai visitatori che si aggiravano ovunque. Non tutto quello che ho visto mi è piaciuto, però si respirava aria di Arte, di libertà espressiva e di ricerca, un qualcosa che accarezzava il mio spirito. Parigi, a questo riguardo, è davvero meravigliosa!

linodivinci_6253366_A21rossaAl penultimo piano abbiamo incontrato un nostro connazionale che ci ha davvero affascinato con le sue opere: Lino di Vinci. Ci siamo trattenuti davanti ai suoi “quadri” che sono fatti di plexiglass e retroilluminati; alcuni possono passare da un colore all'altro attraverso tutte le gradazioni della gamma cromatica, suscitando emozione ed estasi. Abbiamo scambiato volentieri qualche parola, complimentandoci con lui e chiedendo maggiori informazioni. Abbiamo concluso la visita alla maison des artistes orgogliosi del nostro connazionale.

LeparadisdufruitProseguendo con la passeggiata abbiamo trovato un bel locale all'angolo tra Rue St. Antoine e Rue des Tournelles, vicino a Place de la Bastille, chiamato Paradis du Fruit. Contrariamente a quanto avremmo potuto pensare non era affatto il paradiso della frutta che sognavamo noi: nel menù c'era di tutto, dal salmone al manzo, ed i centrifugati e le macedonie salivano astronomicamente di prezzo. Abbiamo ripiegato su un'insalata. Che dire… evviva la frutta del mercato!

Una giornata comunque piena di emozioni, sorprese e scoperte, durante la quale abbiamo camminato davvero tanto. Ci siamo, infine, diretti verso l'albergo, prendendo la Metropolitain per non pregiudicare ulteriormente la funzionalità delle gambe: il giorno dopo ci aspettavano altre piacevoli visite e chissà cosa ci avrebbe riservato Parigi!

Notredamenuit

– continua –
prima parte

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