La nutrizione – meravigliosa complessità


nutrizioneNutrizione e complessità

Ogni tanto vengo sopraffatta dall'ineffabile perfezione con cui è stato plasmato (dalla Natura, da Dio, dall'Universo o da chi si preferisce) il nostro corpo e, all'interno di questa, l'armonia della nutrizione è, a parer mio, semplicemente meravigliosa.


Per spiegarvi cosa intendo, forse potrei partire da una pratica spesso condivisa da chi ha a cuore la propria salute e cerca di mantenerla o di ripristinarla mediante l'alimentazione.

Quando utilizzate uno di quei programmi contacalorie che vi dicono quanti nutrienti sono racchiusi nel cibo che avete mangiato, vi servite di una stima (spesso fatta in vitro), basata sul contenuto ipotetico nel cibo in questione e sulla percentuale di biodisponibilità del particolare elemento preso in esame.

Ma ciascuno di noi è unico, singolo e non interscambiabile con niente altro presente sulla faccia della terra; inoltre, le condizioni in cui si è originato ed è maturato l'alimento sono sempre diverse a seconda della regione, del tipo di suolo, delle condizioni climatiche e via dicendo.

Le variabili in gioco sono tante che potremmo considerarle infinite, solo il “cibo” morto ed ingegnerizzato possiede caratteristiche univoche e ripetibili.

Eppure, anche in questo caso, la variabilità dell'assorbimento individuale fa ancora la differenza.

Ancora variabili

Quando noi portiamo alla bocca un cucchiaio di cibo, lo introduciamo nel corpo e durante la masticazione e l'insalivazione comincia la digestione, che serve a scomporre la componente nutritiva. Come ho accennato, quei nutrienti hanno una percentuale di biodisponibilità che varia in base a diversi fattori, come la sinergia o l'antagonismo delle diverse sostanze contemporaneamente presenti, il grado di maturazione, l'eventuale tipologia di cottura, ecc.

Segue, a vari livelli dell'apparato gastroenterico, l'assorbimento, ma, anche qui, non siamo in grado di sapere quanti di questi nutrienti verranno effettivamente assorbiti, perché questo dipende dallo stato di quel particolare intestino, dal metabolismo, dalle decisioni omeostatiche del corpo stesso ecc.

Le cose si complicano ancora, quando pensiamo che, una volta assorbite, queste sostanze si legano ad altre e vengono trasportate nel flusso ematico. Quando sono legate risultano inattive, mentre quando vengono rilasciate, svolgono la loro specifica attività. Il corpo, nella sua infinita saggezza, decide dove indirizzarle, dove saranno più utili o meno dannose, se è necessario conservarle per utilizzi futuri, ecc.

Quando arrivano alla cellula, finalmente troviamo la quantità che verrà utilizzata per le varie attività metaboliche ed è solo il corpo a stabilirla! Noi non ne siamo consapevoli.

Alla resa dei conti, noi non potremo mai conoscere il quantitativo esatto dei nutrienti che il nostro corpo utilizza effettivamente, perché le variabili sono davvero troppe! La saggezza del corpo decide tutto!

Varietà infinita

Provate solamente a moltiplicare la varietà che vi ho appena descritto alle migliaia di sostanze presenti nei cibi, che cooperano, si ostacolano e interagiscono tra di loro, ed avrete una vaga idea dell'enorme complessità del meccanismo della nutrizione.
Per questo semplice motivo gli studi scientifici incentrati su un alimento per volta sono destinati ad essere limitati, parziali e, spesso, fuorvianti, dato che non riescono a riprodurre tale complessità biologica e la necessaria saggezza corporea.

Le decisioni del corpo all'interno della cellula si susseguono ogni millesimo di secondo, in un sistema estremamente dinamico che, alla fine, decide anche cosa scartare ed espellere. Ad ogni passaggio, l'organismo regola la quantità di nutrienti e tutti i suoi sforzi sono indirizzati al perseguimento della salute e della guarigione.

Feuerbach

Noi possiamo supportarlo in questo suo compito decidendo quali cibi offrirgli per farlo funzionare al meglio. Quando apparecchiamo la tavola, lo facciamo in modo più letterale di quanto, in genere, pensiamo, non solo per il gusto e per la soddisfazione emozionale, ma anche e soprattutto perché l'organismo possa prendere ciò che gli serve per ottenere questo suo scopo primario..

Non possiamo sapere in ogni momento quali sono le concentrazioni dei nutrienti nell'organismo, ma possiamo fidarci del fatto che il corpo ha una naturale propensione alla guarigione e all'ottimizzazione dei suoi meccanismi funzionali. Se gli offriamo i cibi sbagliati, esso deve lavorare duramente per porre rimedio alle mancanze o agli eccessi, ma non smette mai di provare a guarire.

Tutto quello che dovremmo fare è renderci conto di quale sia il cibo migliore per restare o tornare in salute e sfruttare l'energia a disposizione non più in digestioni complesse o per tamponare gli squilibri, ma per guadagnare in benessere, salute e vitalità. Sarebbe auspicabile anche un pensiero di gratitudine e riconoscenza per quanto il nostro corpo fa per noi in ogni istante. Rispettarlo e aiutarlo è quanto di meglio possiamo fare! Enjoy your life!

 

Articolo di Megliocrudo.it: citazioni del testo possono essere fatte liberamente solo se si indica chiaramente che l'autore è megliocrudo.it e si inserisce un link che rimandi al contenuto originale su questo sito. Non è permessa la copia di interi articoli; per citazione si intende un estratto dal testo che non superi il 40% del medesimo.

Herbert M. Shelton
L'alimentazione
per una salute ottimale
Edizioni Associazione Igienistica Italiana

 

Omraam Mikhael Aivanhov
Manuale di dietetica
Edizioni Prosveta

 

T. Colin Campbell
Ripensare
la scienza della nutrizione
Edizioni Macro

 

 

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