Su questa terra, nel nostro occidente super-industrializzato, esiste realmente un luogo in cui si vive cercando di seguire la propria divinità interiore, dove il lavoro viene considerato "amore in azione", attraverso il quale mettere in pratica ciò che scaturisce dalla connessione con il se superiore. Un luogo immerso nel verde, in perfetta armonia con la natura, in cui il profondo rispetto per ogni essere è tangibile. Un posto in cui ogni difficoltà viene considerata un'opportunità di crescita, non dal singolo, ma da tutta la comunità; una sfida, quindi, che non si affronta da soli, ma con il supporto amorevole del gruppo, che esorta sempre a restare in contatto con la propria interiorità e ad essere pienamente e semplicemente se stessi.
Sto parlando di Findhorn, il villaggio ecologico situato nel nord della Scozia, che molti già conosceranno o, almeno, avranno sentito nominare.
I fondatori: da sinistra Peter, Eileen e Dorothy
Conoscevo questo nome da molto, almeno una quindicina d'anni; avevo anche acquistato, a suo tempo, le meditazioni di Findhorn di Eileen Caddy e le avevo lette senza provare particolare trasporto… con il passare degli anni, sia il libretto che il nome erano caduti nell'oblio. Finché non ho conosciuto due persone che ci sono andate e me ne hanno parlato con entusiasmo, attestandomi che era un luogo reale e vitale. Ho cominciato, quindi, a documentarmi leggendo diversi libri, che ho praticamente "divorato" e che l'hanno resa più cara agli occhi di ciò che oggi sono diventata.
La storia della nascita di questa comunità ha dell'incredibile, così come pare incredibile la storia e la forza d'animo di Eileen Caddy, co-fondatrice, insieme a Peter Caddy e a Dorothy Mclean, e ispiratrice tramite la sua "voce interiore".
Forse quello che si conosce maggiormente di Findhorn è la storia del sul orto eccezionale, con verdure e fiori enormi che, secondo gli specialisti del settore, non avrebbero dovuto assolutamente trovarsi a quelle latitudini e con quel tipo di suolo. Questo risultato fu ottenuto con la stretta cooperazione delle risorse umane e i “deva” della natura, con profondo rispetto e dedizione di quanti vi si dedicarono. Ora, l'eccezionalità del raccolto si è ridimensionata, perché lo scopo era proprio quello di attirare i riflettori su di sé e farsi conoscere dal mondo.
Comunicazione ricevuta da Dorothy da parte del deva del finto arancio
Ogni piccolo atomo è mantenuto nel suo schema con la gioia. Vediamo voi, esseri umani, procedere secondo i vostri piani, facendo le cose senza entusiasmo perchè "devono essere fatte" e ci meravigliamo che la vostra vita scintillante possa essere così filtrata e mascherata. La vita è gioia traboccante; ogni piccolo morso di un bruco su una foglia viene dato con più entusiasmo di quello che a volte sentiamo in voi esseri umani – e un bruco non ha molta coscienza. Vorremmo scrollare via questa indolenza dall'uomo per fargli vedere la vita come un qualcosa di sempre più luminoso, più creativo, qualcosa di fiorente, crescente e decrescente, eterna e una.
Oggi, a distanza di quasi 50 anni dalla sua nascita, Findhorn è forse una delle comunità educative e spirituali più note al mondo, ed anche uno degli esempi meglio riusciti di eco-villaggio, dove gli edifici vengono realizzati con materiali naturali come legno, pietra, sughero e mattoni. La fondazione ha 12 fiduciari che sono i responsabili legali della comunità e si riuniscono con cadenza annuale. A questi si affianca un manager-team ed ogni reparto (cucina, giardino, manutenzione e home-care, pubbliche relazioni, contabilità, programmi educativi ecc.) ha i suoi “focalizzatori” che si riuniscono una volta a settimana.
In generale, le decisioni vengono prese preferibilmente usando il metodo del consenso (dunque tendenzialmente all’unanimità) e coinvolgendo tutti i membri della comunità o, in casi particolari, ricorrendo ad una maggioranza corrispondente ai 2/3. Alcune decisioni, tuttavia, possono essere prese da una minoranza illuminata, il management, composto dai diversi focalizzatori dei reparti principali. A livello economico, oltre il 90% delle entrate della fondazione vengono dai programmi educativi (il processo educativo, a Findhorn, ha una chiara matrice olistica, esperienziale ed evolutiva – vi si trova anche una scuola steineriana), cui si affianca una piccola percentuale di donazioni.
Molte case, a Findhorn, sono quasi autosufficienti dal punto di vista energetico, potendo fruire dell’apporto di 4 mulini a vento ed avendo ciascuna un proprio sistema di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua.
Casa costruita riciclando legno di vecchie botti di whisky donate da una cantina
Naturalmente tutto, nell’ecovillaggio, viene riciclato ed è anche stato approntato un sistema – che i findhorniani chiamano "The living machine" – di purificazione delle acque della fognatura del Park, un sistema completamente biologico per il quale vengono utilizzate specifiche colture. Sul fronte alimentare ancora la comunità non può essere autosufficiente. Si offrono una media di 5000 pasti a settimana e gli orti comunitari non sono in grado, da soli, di approvvigionare le cucine. Molto viene dunque comprato fuori, soprattutto da aziende biologiche di persone coinvolte, pur indirettamente, nell’esperienza comunitaria.
La comunità conta oggi oltre 400 membri – molti dei quali vivono tra il Caravan Park e lo splendido edificio di Cluny Hill (ebbene si, alla fine sono riusciti ad acquistarlo!), ma ci sono altre proprietà della fondazione, in genere destinate a specifiche attività, come Newbold House, Erraid ed altre case e residenze via via acquisite per gli scopi comuni.
Si eseguono meditazioni quotidiane silenziose al mattino ed alla sera, tenute da membri della comunità, nei principali santuari, prima e dopo il lavoro.
"Lo scopo del lavoro, quello quotidiano, in giardino, in cucina, in ogni altro luogo, convenzionalmente definito professionale dalla società, è indirizzato verso la connessione con il piano orizzontale e quello verticale qui a Findhorn. Esso, il lavoro, è focalizzato a fornire un supporto a trovare il modo per aprire la connessione al proprio intuito e spirituale, a sintonizzarsi con il mondo intorno a noi e realizzare nuove possibilità di relazione e co-creare con altre persone, con la natura e con la vita in tutti gli aspetti. A Findhorn invitiamo a rivalutare la vita, trovare maggiore soddisfazione, e portare più amore nel nostro mondo, attraverso il lavoro… Love in Action è praticabile ovunque siamo sulla Terra…"
tratto da: http://magicoffindhorn.blogspot.it/p/magia-di-findhorn.html
Il metodo della ricerca interiore è superiore a quello della scienza, dal momento che conduce all'ultima verità e cioè che l'unità – l'essenza divina – è presente dappertutto – onnipresente. Il tentativo conscio di uniformarsi a questa realtà dà alla vita il suo significato. Invece di permettere al mondo esterno di cui abbiamo esperienza di definire chi siamo, possiamo piuttosto rivolgerci all'interno e scoprire chi siamo realmente. Possiamo allora imparare ad avere la giusta esperienza del mondo esterno e relazionarci con esso felicemente. (…) All'inizio del processo di scoperta di se stessi, il mondo dei sensi sembra aggettivo e separato – qualcosa da cui difendersi, da sopraffare. Man mano che l'esperienza di unità interiore comincia a prendere piede, questo mondo "oggettivo" sembra diventare più flessibile, come se anche lui si adattasse al cambiamento. Incominciano a capitare strane coincidenze; il cosiddetto mondo reale incomincia a mettersi in relazione con la propria consapevolezza, come un essere addormentato che gradualmente si sveglia. Man mano che si scende internamente, le frequenze energetiche da cui si vedono le cose cominciano a cambiare ed il mondo esterno non appare più solido, ma incomincia a danzare con noi, a stimolarci, a metterci alla prova, assistendoci nella nostra trasformazione. Infine, come la nostra connessione interiore si sviluppa ulteriormente e la consapevolezza si approfondisce, incominciamo a prendere il comando della nostra danza con il mondo – diventiamo gradualmente creatori di quello che succede. Un sé orientato verso la propria divinità interiore diventa gradualmente capace di rimodellare la realtà esterna, ma questo sé non ha più la stessa identità di quando cominciò la trasformazione e non vuole più le stesse cose. |
Per me, pensare che tutto questo è nato dalla chiarezza e dall'impegno di sole tre persone, che si sono decise a dare ascolto alla propria interiorità e ad averne completa fiducia, è estremamente ispirante e motivante.
Il lavoro e l'apporto di tutti, poi, non solo dei fondatori, ma anche di quelli che quotidianamente si sono impegnati e si impegnano tutt'ora in questo stile di vita, è di inestimabile valore: è l'esempio di come si possa impostare la propria vita sulla base del proprio interno e non, come siamo soliti fare, delle pressioni esteriori; è la prova che si può riuscire e vivere in sintonia con se stessi e con la natura; è l'esistenza concreta di una certa qualità di energia, viva e presente, che armonizza il mondo e che è destinata ad espandersi fino a diventare consapevolezza globale;è una fonte di speranza per il futuro!
Per approfondire:
Il mio volo verso la libertà – L'autobiografia di Eileen Caddy
Spiriti di Natura – Le comunicazioni di Dorothy con i Deva della Natura
Findhorn, la comunità ecologica – Il libro di Carol Ridder