Animali da compagnia e scelta vegana – i gatti


L.avagna pelosi

I gatti sono dei grandi seduttori… si fa presto a lasciarsi conquistare!

D’altronde, prima o poi nella vita di una persona sensibile alle tematiche della sofferenza animale e perdutamente amante di qualsivoglia bipede e quadrupede piumato o peloso, arriva il momento di confrontarsi con le problematiche di gestione pratica della convivenza.

E come la mettiamo con la scelta vegana?

Chi ama gli animali incondizionatamente si sente beato dalla loro vicinanza e affettuosità, d’altro canto non sempre si dispone di spazi adeguati per ospitare animali da fattoria come mucche, cavalli, galline, pecore (naturalmente o potenzialmente vegani)… ne consegue che gli animali che più spesso ci fanno compagnia sono cani e gatti, seguiti a ruota da altre specie come criceti, conigli, piccoli uccelli, ecc.

Sorvolando sulla questione etica di rinchiudere in gabbia degli animali per godere (forzatamente) della loro presenza (come succede, pressoché sempre, per gli ultimi nominati), desidero concentrarmi sulla gestione della coabitazione più frequente, quella con cani e gatti.

Come molte persone adulte, anch’io ho un passato onnivoro e fino ad una ventina di anni fa non mi mettevo affatto il problema di come mi alimentavo. Parallelamente, pur avendo, in questo lasso di tempo, avuto gatti e cani in famiglia, non mi ero posta la domanda di come dovessi alimentarli. Mi sono semplicemente affidata a marche definite (da altri) “di qualità” ed ho cresciuto e sfamato un cane e due gatti con cibo secco ed acqua.

Anche per gatti e cani l’alimentazione è fondamentale

Quando ho cambiato la mia alimentazione, di questi amici pelosi era rimasto solo uno dei gatti, ormai con più di 10 anni di età, da sempre alimentato con croccantini, anche se di “buona” scelta. Stabilizzatami nella dieta a base vegetale, ho selezionato per lui degli ottimi croccantini vegan, questa volta controllandone la composizione, e così siamo andati avanti per diversi anni senza particolari preoccupazioni connesse al cibo.

In questo periodo, però, mi trovo a confrontarmi più consistentemente con questo argomento.

Innanzitutto ora ho alle spalle degli approfonditi studi di nutrizione umana; sono molto sensibilizzata alle tematiche di sana alimentazione e non potevo non trasporre questo interesse al mondo animale. Ora più che mai, visto che in famiglia sono arrivati altri due gattini ed una simpatica cagnolona, che vivono all’esterno della casa.

Il gatto è carnivoro stretto, il cane un po’ meno

Se il cane tollera una certa quantità di carboidrati e verdure ed esistono diversi esempi di cani alimentati a base vegetale (vedremo dettagliatamente l’alimentazione del cane in un prossimo articolo), morti in modo naturale, cioè di vecchiaia, avendo anche campato ottimamente, per il gatto la questione è molto più difficile.

Si tratta di un carnivoro stretto, imparentato con i felini più grandi, leoni e tigri, cacciatori e predatori quanto questi enormi esemplari. Anche se ti fa gli occhioni dolci quando gli offri da mangiare o quando lo accarezzi e ti sciogli quando ti ricambia con coccole e fusa, è nella sua natura sbranare e nutrirsi di interiora, sangue e fare a brandelli la preda. Tutto il contrario del “buonismo” e dell’empatia vegana!

Malgrado io sia una gattara convinta e mi basti accarezzare un gatto affettuoso per dimenticarmi del resto del mondo, questa è la cruda verità.

Ma, per quanto ci possano, in certi casi, apparire crudeli, anch’essi hanno un ruolo nell’equilibrio di Madre Natura!

Consapevolezza etica e amici pelosi carnivori

La mia nuova consapevolezza etica, ora, mi fa meditare: “come posso io nutrire bene il mio amico peloso senza alimentare la sofferenza animale globale?”.

Il dilemma è duplice:

  • se comprassi il mangime confezionato, foraggerei un’industria “crudele”, che spesso utilizza gli scarti del cibo umano a base di carne. Tra l’altro, tipi di carne che il gatto in natura non mangerebbe MAI! Quando mai si è visto un gatto attaccare un bue? O assalire un tonno???

  • se volessi preparare personalmente il cibo del mio gatto dovrei manipolare e cucinare proprio quel tipo di cibo che in casa mia non voglio vedere neanche dipinto!

Bisogna, infatti, considerare che le prede naturali del gatto sono topi, lucertole, cavallette e così via, che non troviamo certo nelle scatolette o nei croccantini della grande distribuzione.

Cibo naturale anche per loro

Si tratta di questione etica, d’altronde, anche l’eventuale scelta di non alimentare un animale con il cibo che la Natura ha predisposto per lui, specialmente se facendolo si rischia di comprometterne la salute. L’apparato urinario del gatto, ad esempio, è predisposto a funzionare in modo ottimale con un’urina acida, prodotta appunto dal suo cibo elettivo, e specialmente i gatti maschi sono soggetti a problemi quando nell’alimentazione sono inseriti troppi cereali e/o troppe verdure. Le femmine, invece, potrebbero tollerare anche un regime alimentare vegetariano, per cui esiste anche nel mondo felino una casistica (non troppo ampia) di gatti non strettamente alimentati in modo “ortodosso” vissuti in modo egregio.

Per concludere questa raccolta di pensieri un po’ slegati sulla possibile serena convivenza tra umani vegani e animali carnivori non ho una risposta certa, ma sono ancora in fase di studio e “sperimentazione”.

Prima di tutto, penso che sia dovere dell’Uomo agevolare la Natura nel suo corso, per cui stimolerò i gattini a procacciarsi il cibo da soli (hanno due ettari di campagna per farlo). Al momento attuale sono in forte crescita ed hanno problemi di salute dovuti a carenze nutrizionali durante lo svezzamento (se volete gatti sani, non date loro MAI avanzi di cucina senza la dovuta ponderazione!), per cui sto selezionando il cibo e integrandolo in modo molto mirato.

Esistono, peraltro, mangimi completi per gatti interamente a base vegetale, che comprendono un’integrazione di sali minerali e vitamine (importantissima la taurina). Sono disponibili sia in versione secca (Ami cat, Denkacat, Benevo, Terra Pura, ecc.) che in versione umida (BioPur, Biogustosità, Terra Pura, Herrmann’s, ecc.).

Appunti nutrizionali per gatti

Se siete interessati ad alimentare consapevolmente il vostro gatto, vi invito, però, a tenere conto di questi appunti:

  • qualsiasi mangime umido è meglio di quello secco, perché il gatto va soggetto a disidratazione e questo lo può portare ai “soliti” problemi renali, specialmente in età avanzata (ora lo so ed ho cambiato dieta anche per il gatto anziano);

  • il mangime ideale dovrebbe apportare non più del 10% di calorie da carboidrati (che possono essere indicati tra gli ingredienti come cereali, patate, legumi, sughi e salse). Escludete i prodotti che raggiungono o superano il 50% di calorie da carboidrati (purtroppo le tabelle nutrizionali sui prodotti per animali sono altamente lacunose, dovete dedurlo dagli ingredienti, che sono elencati in ordine decrescente di quantità);

  • è importante l’apporto proteico, ma anche quello dei grassi; non essendo i carboidrati il loro “combustibile” elettivo (al contrario di noi umani), i grassi assumono un ruolo energetico fondamentale, specialmente durante la crescita;

  • non utilizzate prodotti a base di soia perché i gatti domestici sono molto inclini all’ipertiroidismo e questa agisce negativamente sul metabolismo tiroideo;

  • frutti di mare, manzo, agnello, mais, frumento e la stessa soia sono allergizzanti e quindi utilizzarli con cautela, specialmente nella fase di svezzamento;

  • per ogni cambio alimentare considerate un periodo di transizione. Agli animali non piace variare come a noi umani, sono abitudinari e trovano la routine più rassicurante;

  • la quantità di cibo secco ha un rapporto di circa 1/3 in peso rispetto al cibo umido, in quanto privato di quasi tutta l’acqua presente in quest’ultimo;

  • si può considerare, specialmente in giovane età, soprattutto per limitare le spese oppure per aumentare la qualità e la quantità di nutrienti a parità di spesa, di alimentare il gatto con una parte di cibo secco ed un’altra di cibo umido (ad esempio, una di secco e due di umido, facendo le adeguate proporzioni), come anche di ammorbidire i croccantini con acqua o brodo prima del loro consumo;

…e ancora

  • molti siti dichiarano che un gatto adulto di 4 chili dovrebbe mangiare circa 40 grammi di cibo umido per chilo di peso, per un totale di circa 160 grammi al giorno. In realtà, la quantità di cibo dipende dalla formulazione dello stesso e su ogni confezione è riportata la dose giornaliera raccomandata (a volte, forse, un pochino sovrastimata per incrementare le vendite…) e dal grado di attività fisica praticata dall’animale;

  • i gattini in accrescimento, fino all’anno di età, e le gatte in gestazione hanno bisogno fino al doppio della normale razione di un gatto adulto, in proporzione al peso. La quantità di cibo da offrire aumenta gradualmente con la crescita ponderale del cucciolo fino a stabilizzarsi una volta giovane adulto in piena attività e decrescere durante la maturità e la senescenza, caratterizzate solitamente da maggiore sedentarietà;

  • dai pasti frequenti dei micetti appena nati (latte materno), si passa ai quattro pasti al giorno fino ai due mesi di età, con progressiva integrazione di altri alimenti oltre al latte materno; in seguito si può diminuire a tre, per arrivare a mangiare due volte al giorno quando il gatto è adulto.

  • I gatti, comunque, prediligono mangiare poco e spesso, piuttosto che tanto, tutto in una volta. Ovviamente, bisogna trovare un compromesso con i propri impegni, il tempo e la logistica da poter dedicare loro. Io do da mangiare ai miei amici pelosi tre volte al giorno, sia ai piccoli che all’anziano. Loro mangerebbero anche più spesso ma, al momento, pare una buona soluzione per tutti, cane compreso.

Spero che queste riflessioni vi possano aiutare nella gestione dei vostri amici felini e rimando eventuali conclusioni personali a quando avrò completato un congruo periodo di “vissuto” con i miei giovani e vecchi compagni di vita. Enjoy the life!

Articolo di Megliocrudo.it: citazioni del testo possono essere fatte liberamente solo se si indica chiaramente che l’autore è megliocrudo.it e si inserisce un link che rimandi al contenuto originale su questo sito. Non è permessa la copia di interi articoli; per citazione si intende un estratto dal testo che non superi il 40% del medesimo.

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