Ma il crudismo… cos’è?


foto_frutta_verdura_7014Mi è stato chiesto di precisare cosa sia il crudismo. In effetti, rileggendo i contenuti del sito, mi sono resa conto che ho iniziato a parlarne come se fosse la cosa più naturale del mondo (per me, in effetti, lo è smiley), senza pensare alle tante persone che non hanno idea di cosa si tratti.
Innanzi tutto, il crudismo NON è una dieta per dimagrire e poi tornare alle abitudini precedenti, NON è una cura da fare per un certo periodo e poi dimenticarsi di nuovo della salute, NON è una scusa per mangiare di tutto e di più solamente perché è crudo! Con questi approcci, molto probabilmente, un’eventuale esperienza crudista ti deluderebbe.

Parlando strettamente di alimentazione, per crudismo si intende un regime alimentare basato sul consumo di alimenti crudi, nel loro stato naturale o comunque non esposti ad un calore superiore ai 42°C (temperatura alla quale iniziano ad inattivarsi determinati enzimi). I perché di questa scelta li ho esposti nell’articolo “Perché  è meglio crudo (e vegan)“.

Però, a mio parere, definire il crudismo solamente dal punto di vista alimentare è riduttivo, in quanto questa scelta coinvolge più aspetti della quotidianità. Stare il più possibile a contatto con la natura, godere di bagni di sole e di aria pura, muovere l’energia attraverso una sana attività fisica e guardare positivamente agli avvenimenti che la Vita ci propone, sono atteggiamenti che permettono di godere appieno dei benefici di questo tipo di alimentazione.
Non a caso, in genere, chi approda al crudismo lo fa come conseguenza di un percorso che vede una sempre maggiore consapevolizzazione rispetto a se stessi, agli animali ed all’ambiente. Infatti, pur esistendo un tipo di crudismo che fa uso di carne, pesce e latticini crudi, la maggior parte dei crudisti è vegana, cioè non consuma niente che sia di provenienza animale.

Per me il crudismo è uno stile di vita, è un viaggio che porta ad un maggiore contatto con se stessi, con il proprio corpo, i propri bisogni ed il proprio rapporto con il resto del creato. Lungo questo viaggio si possono incontrare persone che sono già arrivate al crudismo totale e ci si trovano benissimo, ma la stragrande maggioranza sta ancora percorrendo le tappe, con fasi alterne di crudo totale e di “transizione”, come viene chiamato il periodo nel quale si aumenta progressivamente la percentuale di crudo. Per cui, si può essere crudisti al 60%, poi all’80% o al 90%, come stima indicativa. A volte, per svariati motivi, si torna indietro e la quota di crudo si abbassa, per poi tornare ad elevarla in un periodo successivo.

Infatti, passare di punto in bianco al crudismo 100% non è una buona idea, specialmente se si parte da una condizione di onnivorismo. E’ piuttosto raro che un onnivoro approdi direttamente al crudismo: solitamente per motivi etici si arriva dapprima al veganismo e poi, con il progredire della consapevolezza corporea, si arriva al crudo, in genere per motivi salutistici. In entrambi i casi è, comunque, caldamente raccomandabile un periodo di transizione, con un aumento progressivo della quota di alimenti crudi. Questo perché il corpo ha bisogno di gradualità per riassestarsi sul nuovo stile alimentare e depurarsi progressivamente in modo dolce. Informarsi adeguatamente tramite buone letture e la frequentazione di persone più avanti nella transizione è, secondo me, di fondamentale importanza.

Alimentandosi con cibo crudo, il corpo è in grado di tornare ad uno stato di migliore pulizia interna a livello degli organi, oltre che cellulare ed endoteliale, il sistema immunitario si rafforza ed espelle con vigore le tossine accumulate negli anni. Anche se ciascuna persona è diversa dall’altra, parlando in generale la transizione è necessaria perché questa espulsione non sia troppo massiccia e pesante. Questo periodo, inoltre, consente di liberarsi delle dipendenze indotte dai vari cibi raffinati (farinacei, zuccheri, eccitanti, ecc.) senza che si provi una condizione di privazione, in quanto sarà il corpo stesso che non li richiederà più. Esiste, infatti, un’intelligenza organismica che porta un corpo pulito, libero da droghe e tossine, a prediligere il cibo più adatto a se stesso, cioè gli alimenti crudi, integri e vitali.

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